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Kaorumi_La raffinata frutta di Ryo Takemasa nel piatto couture di Hermès





La frutta diventa lusso: non solo un alimento, ma un'opera di design sulla tavola. Con la grazia di un abito su misura, sfila su porcellana trasformandosi in haute couture. La nuova collezione 'Kaorumi' di Hermès, firmata dall’illustratore giapponese Ryo Takemasa, reinterpreta fichi, ciliegie e pere in autentiche icone di stile.


Ma cosa significa "Kaorumi"? Il nome nasce dall’unione di due parole giapponesi: "Kaori" (fragranza) e "Karumi" (leggiadria ed essenzialità). Una scelta perfetta per questa collezione, che cattura con raffinatezza la delicatezza della frutta.


Ogni piatto è una sinfonia visiva: geometrie sottili, colori vibranti e un’armonia raffinata che danza sulla candida porcellana bianca. La leggerezza delle illustrazioni evoca il movimento fluido di una seta pregiata, mentre il bordo dorato dipinto a mano aggiunge un tocco di lusso senza tempo. Ogni dettaglio trasforma la tavola in un’esperienza sensoriale che flirta con l’arte, esaltando la bellezza discreta e sofisticata.



Hermès é sinonimo di lusso senza tempo, un brand di alta gamma che unisce artigianalità e innovazione. Con "Kaorumi", riscrive le regole del dining, trasformando la tavola in una passerella di eleganza contemporanea. Ogni frutto è una musa, ogni piatto un capolavoro sartoriale. Servire una semplice fetta di anguria non è mai stato così chic.


Con "Kaorumi", ogni assaggio diventa un viaggio estetico, un’ode alla bellezza che si sprigiona nei dettagli più semplici. Come un accessorio di alta moda che completa un outfit, questi piatti elevano la tavola a un vero statement di stile.

photo credits Hermès

I bagni aromatici: coccole antistress con le erbe di cucina




Si sa che la pelle è il principale recettore del nostro organismo: per questo immergerla in un bagno caldo ricco di sostanze benefiche naturali può essere un buon modo per migliorare il nostro stato di benessere e un rimedio antistress semplice ed economico.

Questo momento di relax nell’acqua ci può aiutare a eliminare le tossine, ha un effetto distensivo sul sistema nervoso, migliora l’umore, concilia il riposo e non ultimo, purifica la pelle.

Gli olii essenziali già pronti - ma anche le piante in infusione o decotto - rappresentano una buona base per la preparazione dei bagni aromatici e nel secondo caso gli ingredienti sono molto facili da reperire tra le specie profumate che coltiviamo in vaso, anche sul balcone di cucina.

Per questo vi propongo 4 semplici ricette da provare in tutto relax:

1. Bagno stimolante alla menta
100 grammi di foglie di menta piperita in 2 litri di acqua per 15 minuti sono sufficienti una volta filtrati e mescolati all’acqua del bagno, affinché la pelle ne tragga un effetto rinfrescante e la circolazione periferica un’azione stimolante. Ottimo anche con l’aggiunta di basilico e melissa in infuso.

2. Bagno energizzante al rosmarino
Mondati i rametti del rosmarino della parte legnosa e sminuzzati gli aghi per un quantitativo di 100 grammi, fate bollire in 2 litri d’acqua per 15 minuti, poi filtrare e riversate questo decotto dall’effetto tonico nella vasca da bagno già riempita. Utile anche l’abbinamento in infuso con foglie d’alloro e bucce di limone.

3. Bagno rinfrescante e rasserenante alla lavanda
Bastano 150 grammi di fiori e foglie sminuzzate di lavanda, a bollore per 15 minuti in 2 litri di acqua, per ottenere un preparato benefico e profumatissimo da mescolare all’acqua del bagno. Si possono unire fiori di camomilla e foglie tritate di maggiorana.

4. Bagno rilassante ai fiori di tiglio
Il tiglio non è esattamente una piantina da balcone, ma è un albero molto diffuso anche nei parchi cittadini: per questo non vi sarà difficile procurarvi 100 grammi di fiori da far bollire sempre per 15 minuti in 2 litri di acqua, per poi filtrare il tutto nell’acqua pronta per il bagno. Potete unire anche i fiori e le foglie di malva, per un’azione emolliente e idratante.

I cultori dei bagni aromatici ci suggeriscono qualche accorgimento per potenziarne gli effetti benefici: raccomandano di farli precedere dall’accensione di una candela per profumare gli ambienti e da pochi minuti di attività fisica per riattivare la circolazione. Meglio poi non esagerare con l’acqua calda (deve essere tra i 36 e i 39 gradi), e al termine dell’abluzione massaggiare il corpo con oli essenziali.

Quando si tratta di usare olii essenziali o altri derivati dalle piante officinali è buona norma chiedere prima al medico di fiducia, per essere al riparo da eventuali controindicazioni.

(foto copertina credits Frenchyfancy)


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Tiziano Codiferro è un geen designer e garden coach di Firenze: i suoi consigli sulla cura di orti, giardini pensili e spazi verdi assieme ad altre curiosità sul giardinaggio potete leggerli anche qui.


La tintura di erbe fai-da-te, giusto in tempo per le infreddature di stagione


L’utilizzo di erbe in infuso e decotto è il metodo più semplice per sfruttare le proprietà medicinali di alcune piante, soprattutto quando si tratta di disturbi lievi e infreddature di stagione: ma se cercate un effetto più potente, la tintura è certamente la scelta migliore.

A questo punto da bravi appassionati di rimedi naturali potete cimentarvi tranquillamente a casa con preparati fai da te, molto più economici di quelli in commercio e ottenibili da piante assai comuni - come menta, lavanda, biancospino o viola del pensiero – raccolte in giardino nel loro periodo balsamico giusto, o da specie che, come ortica e borraggine, crescono spontanee nelle aree naturali vicine. 

credits Plated stories

Il fai da te va però limitato alla sola preparazione: per la somministrazione, il dosaggio, le controindicazioni possibili e le interazioni con i farmaci che già assumete, il consiglio è di documentarsi bene e chiedere sempre prima al medico di fiducia.

Tre sono le cose importanti da tenere a mente per una buona raccolta: 

1- Raccogliete solo piante di cui siete sicuri al 100%: fate in modo che non ci sia possibilità di errore, perché in prati e giardini crescono anche specie molto tossiche.

2- Utilizzatene unicamente le parti indicate per la tintura: che siano bacche di Sambucus nigra o radici di Echinacea purpurea o fiori e foglie di rosmarino, attenetevi alle indicazioni che si trovano su tutti i manuali di erboristeria. In una stessa pianta possono coesistere infatti parti benefiche e parti veramente tossiche.

3- Non raccogliete mai piante esposte a pesticidi o erbicidi; usate piuttosto piante acquistate essiccate (anche se contengono meno principi attivi), rispettando le differenti proporzioni tra materia prima e alcool.

credits Plated stories

Una volta pulite e sminuzzate il più possibile, le piante fresche raccolte vanno pesate e messe a macerare generalmente in 2 o 5 parti di alcool etilico (o anche vodka) per 2-3 settimane, al fresco e al buio, in contenitori sigillati. L’alcool fungerà da potente solvente dei principi attivi e poi da conservante del rimedio ottenuto; la sua gradazione (modulabile con l’aggiunta di acqua) cambierà a seconda della specie botanica utilizzata

via Tumblr

Eccovi un piccolo esempio di piante comuni dalle proprietà balsamiche, espettoranti o antinfiammatorie per la tintura, con indicazione delle parti da impiegare e le gradazioni alcoliche corrispondenti:

Camomilla: dai fiori (1:5) con alcool di 60º.
Origano: dalla pianta intera fresca con alcool 65°
Rosmarino: dal ramo fiorito con alcool 65°
Salvia officinalis: dalla parte aerea fresca (1:2) con alcool 95°
Timo dalle sommità fiorite (1:2) con alcool 65°
Viola del pensiero: dalla pianta intera fresca con alcool 45°.

Nelle settimane di preparazione agitate il barattolo quotidianamente, e alla fine del periodo travasatene il contenuto (filtrato e strizzato con una garza) in pratici flaconi con contagocce, in vetro ambrato (perché la luce non ne degradi il composto). Per ultimo non dimenticate di etichettarli con date e nomi: la tintura fai-da-te si conserverà per due-tre anni.

foto copertina credits Plated stories

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Macchie solari sulla pelle: i rimedi naturali che crescono nell’orto


Soprattutto con l’estate può capitare a tutte le età di vedere comparire macchie scure indelebili sulle zone della pelle più esposte ai raggi solari, come braccia, mani, viso e décolleté.

Se sono comparse anche a te, probabilmente vorrai disfartene al più presto per riavere il tuo incarnato uniforme e luminoso: per questo il mio primo consiglio - oltre alla raccomandazione di usare sempre una buona protezione solare - è quello di rivolgerti a un buon dermatologo, che una volta compresi i motivi della tua iperpigmentazione potrà trattarne la causa di fondo e scegliere tra creme schiarenti, peeling chimico, applicazioni laser o un’altra delle numerose terapie normalmente disponibili per eliminarla.

Le macchie solari sulla pelle sono infatti il risultato dell'esposizione ai raggi solari e di una concentrazione eccessiva di melanina unita a uno scarso ricambio cellulare, che ha luogo se abbiamo esagerato a prendere il sole, oppure in presenza di sbalzi ormonali (come in gravidanza e menopausa), o ancora come effetto dell’assunzione di medicinali e contraccettivi, o infine quando si è affetti da alcune patologie.


Esistono anche alcuni rimedi naturali da provare  - con un po’ di costanza e pazienza - che agiscono come sbiancanti bloccando l’enzima che produce la melanina (tirosinasi), o come scrub (aiutando il rinnovamento dell’epidermide e l’eliminazione delle cellule troppo scurite); tra di essi questi prodotti dell’orto e del frutteto sono al primo posto:

Limone e tutti gli agrumi. La vitamina C o acido ascorbico che contengono questi frutti (ma anche la malva, che si può usare allo scopo) è infatti un buon esfoliante privo di controindicazioni, basta strofinare il succo di mezzo limone sulla pelle macchiata, alla sera, evitando di farlo prima di esporsi alla luce del sole. Attendi 30 minuti e poi risciacqua. Per il viso puoi unire il limone a due cucchiaini di miele per preparare una maschera da applicare, sempre per mezz’ora.

Aloe vera. La sua linfa gelatinosa applicata direttamente sulla parte scurita ha ottime proprietà sbiancanti nutrienti e antiinfiammatorie. Una vera cura di bellezza per la pelle conosciuta sin dall’Antico Egitto. 30 minuti di trattamento due volte al giorno sono sufficienti.

Papaya. La papaina contenuta soprattutto nei frutti più acerbi è un enzima molto efficace come esfoliante, che unito alle vitamine C ed E può dare ottimi risultati nell’eliminazione delle macchie scure. Applicala direttamente a fette o come crema, dopo averla frullata, con le stesse tempistiche del limone.

Cetriolo. Questa verdura è una miniera di acqua, oli naturali e sostanze nutritive,  vitamina E, efficace nel ridare vitalità e levigatezza alla cute e nell’eliminare le macchie e rughe. Applicalo in fettine sottili sulla pelle per 20 minuti circa ogni volta.

Polvere di curcuma. Molto utilizzato come rimedio in India. Va mescolata con succo di limone e applicata sulla pelle con un piccolo massaggio,  per circa 30 minuti e poi risciacquata.

Molti olii essenziali derivati da piante comuni possono essere aggiunti alle normali creme per viso e corpo o all’acqua di rose per rinnovare l’epidermide e attenuare le macchie: provate con poche gocce di olio essenziale di sedano, carota, eucalipto, ricino, sandalo o rosa mosqueta, reperibili in erboristeria.

Tra i rimedi naturali orticoli contro le macchie solari della pelle, non vorrei tralasciare il consumo alimentare di tutti i vegetali ricchi di vitamina E e degli alimenti derivati: la lista è lunga e comprende olio extravergine d’oliva e di semi di girasole, frutta secca (noci, nocciole pinoli e mandorle), farine integrali, latte e albicocche secche, che non dovrebbero mancare sulla tua tavola per prevenire questi problemi della pelle.

foto via Pinterest -  Pinterest


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A.A.A. Api come Apprezzate Alleate di bellezza & benessere in primavera


Quanti di voi sono alla ricerca di tono, energia e bellezza dopo le fatiche del periodo invernale?
In questo classico di primavera le api possono esserci valide alleate, come già lo sono per molte piante dei nostri giardini, orti e frutteti, in virtù del loro prezioso lavoro d’impollinazione.


Api e alveari ci regalano infatti tutta una serie di prodotti (cere, miele, pappa reale, propoli, polline e persino un veleno, l’apitossina) apprezzati come integratori energetici o come rimedi a disturbi comuni, tramandati da una saggezza secolare. Il veleno delle api ad esempio viene usato da alcuni come antireumatico e contro i dolori articolari grazie alle presunte proprietà antiinfiammatorie.

Molte creme di bellezza invece contengono cera d’api (prodotta all’origine per costruire le cellette del favo contenenti larve, miele e polline) nota per le sue proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antiossidanti, adatte a migliorare molti problemi della pelle. Un altro degli ingredienti presenti nelle linee cosmetiche per nutrire pelli sensibili e disidratate, perché ricco di enzimi e antiossidanti, antisettico e coadiuvante della circolazione, è il miele, il loro dono più gettonato.

Spesso mescolata a quest’ultimo si assume la pappa reale, Il prezioso nutrimento di larve e regina, con funzione ricostituente, energetica e blandamente antidepressiva. Tra i suoi molti pregi c’è infatti quello di migliorare il metabolismo cellulare e per questo è considerata un prezioso tonico per anziani, convalescenti, bimbi in crescita ma anche per gli sportivi che vogliono aumentare la resistenza fisica.

Contro l’affaticamento psicofisico un vera miniera ricostituente di proteine, vitamine, sali minerali, aminoacidi, zuccheri, carboidrati e altre sostanze che lo rendono un alimento completo è costituita dal polline, il nutrimento delle api operaie e base per la preparazione della pappa reale: disponibile in granuli, compresse o fiale è però controindicato per i soggetti allergici, mentre per la sua azione antinfiammatoria viene consigliato agli uomini che soffrono di ipertrofia prostatica benigna e alle persone affette da vene varicose.

Ultima ma non meno universalmente apprezzata è la propoli, elaborazione cementificante e disinfettante delle arnie tratta da sostanze cerose-resinose-protettive ricche di oli essenziali polifenoli e flavonoidi, raccolte dalle api sulle gemme di diversi tipi di alberi (pioppi e salici in primis), che di volta in volta ne determinano qualità e composizione. A leggere delle sue qualità sembra che si tratti di una vera panacea: la si utilizza generalmente in forma di soluzione o pomata per le sue proprietà antiossidanti, antimicrobiche, antibatteriche, fungicide, antivirali, immunostimolanti, lenitive, cicatrizzanti, vasoprotettive e antinvecchiamento.

Polline, propoli, pappa reale delle amiche api sono tra i doni più graditi per il nostro benessere: tuttavia, prima di iniziare ad assumerli in qualsiasi forma, vi invito a chiedere sempre consiglio al vostro medico di fiducia.

foto via pinterest


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Broccoli Bellezza Benessere: le tre “B” per vivere sani


Lo sapevate che tra le verdure invernali dell’orto i broccoli, assieme a cavolfiori e cavolini di Bruxelles – e a tutte le altre crucifere - a dispetto dell’odorino non proprio gradevole di cottura, sono al top nella classifica dei benefici per la salute e la bellezza di tutto il corpo?

In particolare le parti più giovani, specie se consumate crude o appena cotte al vapore, possiedono grandi quantità di vitamina C, A, E, B1 B2 e B9 (importante per il rinnovamento delle cellule), oltre a potassio, ferro, calcio e vitamina K per le ossa, ma anche notevoli proprietà antifiammatorie, anticancerogene, antiossidanti e disintossicanti, e sono ricche di flavonoidi, attivi contro i radicali liberi.  

I broccoli sono un vero toccasana anche per chi è perennemente a dieta, perché velocizzano il metabolismo e regalano senso di sazietà ed elementi nutritivi con poche calorie, mentre contrastano la ritenzione idrica e l’ipertensione, oltre a mantenere basso il livello di zucchero nel sangue.
Possono aiutarvi a ridurre in modo naturale infiammazioni e allergie con il loro contenuto di isotiocianati e flavonoidi come il kaempferol, e disintossicarvi anche grazie alla presenza di luteina e zeaxantina, di gluconasturtina, glucorafanina e glucobrassicina.

Da queste ultime derivano altre importanti sostanze antitumorali come il sulforafano, energetico e protettivo anche per il sistema cardiocircolatorio, e come l'indolo-3-carbinolo, che pare abbia effetto sugli estrogeni e sui tumori ormonodipendenti (come quello della mammella).

Aggiungiamo che i broccoli sono considerati anche di grande beneficio per il sistema immunitario e per la vista, o per contrastare l’asma, le malattie polmonari e le gastriti da Helicobacter pylori, e consigliati contro il rischio di cataratta; infine, sono utilizzati in numerosi cosmetici, spesso in forma di olio erboristico, per mantenere tonica la pelle, proteggerla dai processi degenerativi, oppure per ammorbidire e nutrire anche i capelli più crespi, intricati e secchi.

foto copertina  Alessandro Guerani - Food-0-grafia


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Le virtù curative di alberi di Natale & C.


A Natale la casa si riempie dei profumi e dei colori intensi di sempreverdi e bacche, che apprezzati per le tradizionali composizioni, da secoli alle nostre latitudini fanno da cornice alle serate di festa assieme al crepitare dei camini accesi.
     
Non tutti sanno però che molte piante decorative e benaugurali, come l’abete rosso, l’agrifoglio, il vischio, il pino e il melograno, utilizzate come alberi di Natale, o ghirlande che adornano porte e finestre, oppure centri tavola e corone illuminate dalle candele, conservano doti curative ben conosciute dalla farmacopea e dalla medicina popolare: doti preservate dalla natura nel corso del tempo, assieme ad alcuni effetti più o meno tossici che le rendono utilizzabili con una certa cautela in automedicazione.


Un esempio ben noto da sempre agli indiani d’America per le sue proprietà terapeutiche è quello del muschio, dal quale la medicina ha poi estratto la penicillina: molte varietà di muschio che si trovano anche nei nostri presepi tradizionali presentano infatti effetti antisettici, espettoranti ed emollienti

Ma tra le doti curiose delle piante di Natale vorrei citarvi due esempi su tutti, tralasciando varietà come agrifoglio e vischio, note per presentare un discreto grado di tossicità.

Dopo gli stravizi delle feste potreste ad esempio riciclare il vostro albero di Natale come ingrediente principale per un benefico bagno balsamico e tonificante: è sufficiente una manciata di gemme, foglie o rametti di abete rosso (Picea abies) o di pino silvestre nell'acqua della vasca, perché - come i muschi - essi condividano con voi le loro sostanze espettoranti e leggermente antisettiche delle vie aeree e urinarie, oltre che disinfettanti cutanee e stimolanti della circolazione sanguigna. Il decotto di abete rosso una volta veniva usato per questi scopi, per curare i disturbi respiratori e i reumatismi, mentre la resina annegata in abbondante acqua bollente è ancora ottima sia per le inalazioni sia per purificare l’aria delle stanze in cui soggiornano persone raffreddate.


È abbastanza recente invece la scoperta che la melagrana, in virtù del suo contenuto di fitoestrogeni vitamina C e antiossidanti, ha un’azione decisamente immunostimolante, riequilibrante sul sistema ormonale e, se agisce sugli sbalzi d’umore della menopausa e combatte l’osteoporosi nelle donne, il suo succo fresco pare avere un effetto protettivo anche sugli uomini, in particolare contro le cellule tumorali della prostata. La melagrana depura il sangue ed è un ottimo toccasana anche per cuore e vasi sanguigni, e per questo è indicata per la prevenzione le malattie cardiovascolari.

Quindi è con un bel brindisi di melagrana che vi faccio gli auguri e vi do appuntamento nel 2015!

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Di scutellaria, eleuterococco e altre amenità… anti stress


Tutti affrontiamo prima o poi periodi particolarmente di stress per il corpo e per la mente
Basta a volte il semplice cambio di stagione al rientro delle vacanze, ed ecco che ci sentiamo improvvisamente irritabili, affaticati, se non già insopportabilmente ansiosi e depressi.

In questi casi le piante adattogene possono essere un ottimo alleato contro gli effetti dello stress psicofisico sull’organismo, perché ne aumentano la resistenza agli stimoli negativi e attenuano quel senso di stanchezza intellettuale e fisica, di ansia e di inadeguatezza, condizione tipica di chi si trova in un periodo difficile.
L’aiuto di eleuterococco, scutellaria e rodiola (attenzione: sempre chiedendo prima un parere al medico) come anche l’utilizzo di piante più comuni come la lavanda, la salvia, il rosmarino, l’arnica e soprattutto la maggiorana, oltre a tenere a bada quegli indesiderati compagni di strada che sono i disturbi dell’umore, può evitarci la comparsa di sgradite sorprese da stress prolungato, quali l’insorgenza di squilibri ormonali e cardiovascolari o l’abbassamento delle difese immunitarie.

Lo stesso spinoso Eleutherococcus senticosus o ginseng siberiano ad esempio, grazie alla sfilza di principi attivi di cui è munito (roba astrusa e benefica come eleuterosidi, composti fenilpropanici, lignani, cumarine, polisaccaridi e steroli) se preso nelle giuste dosi possiede ottime proprietà immunostimolanti, cioè migliora le difese naturali e l’attività dei globuli bianchi, rinforza memoria e capacità di concentrazione. 
Dicono che sia stato dato persino agli astronauti, e con successo, per aumentarne la resistenza alla fatica e al freddo. L’eleuterococco si assume in forma di tintura madre e pare sia sconsigliato agli ipertesi.

L’odorosa rodiola (Rhodiola rosea) o radice d’oro, dai fiori gialli e dalle radici profumate di rosa, per le sue molte virtù è usata da millenni in infuso dalle popolazioni della steppa; una delle sue caratteristiche è quella di favorire la produzione d’energia nei muscoli e abbreviarne il tempo di recupero a seguito di uno sforzo fisico.

Altrettanto benefica per la muscolatura e la tensione muscolare è la scutellaria (Scutellaria baicalensis): un’erba orientale dalle radici ricche di bioflavonoidi, che agisce anche sull'ansia, o come efficace antinfiammatorio, e per il colpo della strega pare essere un vero toccasana.


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Cacao & friends: piante come alleate per il sole

via pinterest

Siamo in estate e dietro a un’abbronzatura impeccabile (meteo permettendo) c’è da considerare ahimè tutto un sottobosco di problemi d’invecchiamento della pelle causati dal sole.
Per nostra fortuna, riguardo a questo aspetto assai poco godereccio possiamo contare su tutta una serie di piante oltremodo gradevoli o golose, dal cacao in giù, da secoli considerate tra le alleate preziose per la protezione naturale della pelle dai raggi più infidi, o per la cura di eritemi e bruciature, grazie alla loro azione antiossidante.
Gli antiossidanti contenuti in molte specie vegetali che consumiamo normalmente o utilizziamo per la nostra bellezza svolgono infatti un ruolo importante nella lotta contro i radicali liberi, principale causa delle alterazioni provocate da una smodata esposizione solare.
A quelli di voi che hanno gusti od origini anglosassoni farà piacere sapere ad esempio che due tazze di tè verde o nero al dì, in virtù dei polifenoli, aiutano a proteggerci dalla violenza dei raggi. Senza contare che, nel caso aveste comunque esagerato coi bagni di sole, l’acido tannico di cui sono dotate vi aiuterà a lenire il bruciore di eritemi e scottature.
Scommetto che nemmeno i più golosi sanno che il cacao contiene 4 volte più fenoli del tè, unite a maggiori quantità di catechine, con buone proprietà di prevenzione (persino per i tumori della pelle)


E la bella notizia è che a tal fine, vi potrebbe essere raccomandata una dose di cioccolato fondente, anche se di soli 2 gr al giorno.  

Di caratteristiche simili godono anche i fortunati melograni, fonte di acido ellagico come i lamponi e come loro altamente consigliati per rendere la superficie della pelle più resistente alle infingarde radiazioni.



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Antiossidanti molto gettonati sono poi i carotenoidi: da anni si raccomandano le verdure a foglia verde (spinaci, cavoli rapa e bietola) ricche di xantofille, mentre un ottimo attivatore della melanina è il buon vecchio carotene presente in albicocche, papaya, mango, carote, patate dolci e barbabietole.Soprattutto nell’anguria, ma anche in pomodori, papaya, peperoni rossi e pompelmo rosa si trova infine il licopene, parente virtuoso della stessa famiglia.  


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Se il gel di aloe vera è alla base di molti prodotti solari grazie alle tante virtù, come quella di stimolare la crescita cellulare, test recenti indicano l’estratto concentrato di ratania peruviana (Krameria triandra) come un grande toccasana; con l’olio di sesamo avrete poi un filtro solare del 30%, mentre cocco, arachidi e olio di semi di cotone si attestano sul 20% di protezione da UV. 

Da questo punto di vista l’olio di Tamanu (Calophyllum inophyllum) è considerata una vera panacea: oltre all’elevato SPF (da 18 a 22) pare che acceleri la rigenerazione dei tessuti danneggiati, così come l'olio di semi di canapa stimola la formazione di cheratina.


Infine l’Alfaalfa, nota come erba medica, potrà essere utilizzata dagli amanti della tintarella come ottima prevenzione e sempre in abbinamento ad altri filtri solari. Del gusto o piacevolezza di questi ultimi non mi è però dato di sapere.


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