Calendula, un orto trottola idro-bioponico con motore a molla




Mi fa sempre molto piacere scoprire e scrivere dei nuovi progetti orticoli di giovani designer sopratutto quando questi, come nel caso di Calendula, l'orto idro-bioponico con il motore a molla di Federico Fiordigiglio e Andrea Sebastianelli, si distinguono per idea ed estetica dai tanti copia e incolla che hanno proliferato in questi anni di orto mania.





Il progetto di Calendula, che oltre a essere un moderno orto, esteticamente molto lontano dall'aspetto freddo ed "industriale" tipico di molti sistemi idroponici, è anche un elegante oggetto di design da salotto di cui prendersi cura quotidianamente, ha preso vita dopo una ricerca approfondita sulle coltivazioni urbane, sulle quelle fuori suolo (idroponica e bioponica), e sul comportamento e le abitudini di quello che oggi è indicato come nomade urbano, colui che vive la quotidianità in continuo movimento e spostamento inglobato nella propria città. 

Il fine ultimo della ricerca è stato quello di creare un sistema alternativo orto idroponico-bioponico che prevede un'innovazione tipologica attraverso l'uso di materiali riciclati e a basso impatto ambientale, un nuovo sistema di irrigazione, l'assenza di energia elettrica, e una nuova interazione con l'utente.

Calendula è un oggetto vivente, attraverso il suo costante basculare, il lento movimento è dato da un motore a molla che è sufficente caricare una volta al giorno, permette alle piante di nutrirsi e crescere. La morfologia del vaso e la sua inclinazione consente all'acqua di essere convogliata in una sola sezione, nutrendo solo alcune piante e lasciando riposare le altre. Durante l'arco della giornata tutte le piante verranno bagnate e nutrite proprio come avviene nel sistema idroponico tradizionale, con la differenza che Calendula non prevede enormi serbatoi, non ha bisogno di una pompa ad immersione e di conseguenza neanche della corrente elettrica. 

Naturalmente sarà la cura e l'attenzione che presteremo a Calendula ogni giorno, assicurandoci di caricarla e di tenerla in vita, a determinare un buon raccolto.







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