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I saloni estivi 2024 di Pitti si tingono di giallo limone

A giugno, i saloni di Pitti Immagine saranno attraversati da un'ondata di energia. Il tema scelto per la campagna pubblicitaria e per gli allestimenti in Fortezza a Firenze è infatti PITTI LEMON. Riuscite a immaginare qualcosa di più estivo, solare e fresco? 

PITTI LEMON sarà un tema gustoso (per sapore e per colore), dissetante (per chi ha sempre sete di novità), vitaminico (per chi è in cerca di energia), astringente (per astenersi dal dire troppo), anti-radicali liberi (per chi ci tiene a restar giovane). 




La campagna Pitti lemon, coordinata dal creative director Angelo Figus, per Pitti Bimbo Ã¨ stata interpretata dall'illustratrice Alessandra De Cristofaro. La sua capacità di connettere realtà e mondo onirico l'ha portata a immaginare il limone come un grintoso e panciuto sottomarino giallo, dal cui oblò si potranno osservare e scoprire tutte le novità di Pitti Bimbo.



Per Pitti Uomo, la campagna è stata invece interpretata da Giordano Poloni, illustratore tra i più apprezzati e collaboratore di importanti riviste e quotidiani internazionali. La sua creatività ha immaginato una visionaria Lemon City, destinazione ideale per i due protagonisti del disegno, proprio come Pitti Uomo per chi cerca stile e contemporaneità.



Infine per Pitti Filati, la campagna è stata interpretata da Gianluca Folì, miglior illustratore 2023 secondo Artribune. Nel suo immaginario, i colori del limone diventano un filo da intrecciare per creare un outfit vitaminico. Mentre gli spicchi della polpa fanno pendant con la Cupola di Firenze.



"Ludico e giocoso, il limone sta fra la palla da tennis e quella da rugby. Semplice e composto da tanti spicchi, dolce e acido, vitaminico”, dice Agostino Poletto, direttore generale Pitti Immagine.  “She wore lemon” cantano gli U2, ma anche Paolo Conte fa ascoltare il gusto di “Gelato al limone”. In vaso o in terra, natura morta o viva, succo o polpa, per apprezzarlo lo si deve spremere fino in fondo. Insomma, un segno dalla grande potenza iconica, di senso e di sensi, che ci ha spinti ad un grande passo: lasciar da parte foto e video per le nostre campagne pubblicitarie e usare solo la grafica  ̶  still e in movimento   ̶ e solo graphic designers. Avevamo voglia di sperimentare una narrazione immaginaria, che ci permettesse di descrivere i tanti aspetti delle manifestazioni da un punto zero, da uno schermo o pagina bianca, disegnando e colorando mondi e riferimenti in totale libertà espressiva". 







Mascherine biodegradabili piantabili in carta di riso e semi di fiori



Marie Bee Bloom, è la prima azienda di mascherine facciali biodegradabili piantabili. Fondata dalla designer olandese Marianne de Groot-Pon dopo aver osservato le migliaia di mascherine blu usa e getta disseminate ovunque: accartocciate sui lati delle strade, impigliate nei cespugli e tra i rami degli alberi,  sepolte tra le foglie e cumuli d'immondizia. Un triste spettacolo che continuiamo ad assistere da un anno a questa parte.

Ogni minuto tre milioni di mascherine vengono gettate via, e dal momento che già stiamo vedendo gli effetti devastanti sulla crisi climatica globale, la necessità di ridurre questo tipo di rifiuto, e quindi la dispersione di microplastiche nell'ambiente, non può più essere sottovalutata.

Le mascherine per il viso Marie Bee Bloom, sono realizzate in carta di riso contenente semi di fiori tipici dei campi olandesi (aneto, bocca di leone, petunia, fiordaliso, erba madre...) , ed essendo biodegradabili possono dopo l'uso essere piantate nel terreno e veder germogliare e crescere i fiori, fonte di  cibo per le api.

Tutto è pensato perchè sia sostenibile e compostabile, dal logo stampato con inchiostro biodegradabile alla colla in fecola di patate, dai lacci in pura lana di pecora non trattata filata a mano ai ferma orecchie in cartone riciclato dalle scatole per le uova.

L'utilizzo di questi materiali rende tuttavia la mascherina più fragile delle normali usa e getta, come spiega la stessa Marianne de Groot-pons, ricordando che l'accessorio dovrebbe essere maneggiato con cura e attenzione.

Per correttezza come comunicato dall'azienda, questi dispositivi non sono testati per quanto riguarda il loro livello di protezione al covid-19, ma ci assicurano la loro efficacia è uguale a quella delle mascherine in tessuto fatte in casa.




Strawberry Dress: l'abito più cool e virale dell'estate 2020

Snobbato da Chiara Ferragni, indossato , e molto criticato, dalla modella curvy Tess Holliday ai Grammy Awards 2020, l'abito in tulle rosa tempestato di piccole fragole glitterate, della giovane design kosovara Lirika Matoshi, è diventato in questi mesi estivi capo virale sui social, raggiungendo una popolarità che non conosce più confini.












Da TikTok a Instagram c'è gente che ha letteralmente perso la testa per questo romantico Strawberry dress realizzato dalla stilista nel 2019, e venduto a 490 dollari. Le vendite ancora oggi impazzano, tanto da diventare un case-study in fatto di business.

Voglia di semplicità, di una vita a contatto con la natura vera quella più rustica, sembrano essere alla base del successo di questo abito dallo stile nostalgico e bucolico, desiderato e amato da tutti.

Not Longer Life_Le nature morte contemporanee per dire no a frutta e verdura vestita di plastica




Concepito dal team di designer di  Quatre Caps, studio spagnolo specializzato in rendering e progetti visivi legati all'architettura, "Not Longer Life" è un progetto fotografico che attraverso la reinterpretazione di alcuni dei dipinti più famosi di nature morte di Maestri come caravaggio e Monet, vuole far riflettere sull'uso eccessivo della plastica monouso nell'industria alimentare.

"E' stato stimato che nel 2020 la produzione di plastica a livello mondiale raggiungerà i 500 milioni di tonnellate.  La maggior parte di questo materiale impiegherà circa 600 anni prima di biodegradarsi. Non siamo assolutamente consapevoli del consumo energetico e dell'impatto ambientale che deriva da un uso assurdo degli imballaggi di plastica. Migliaia di prodotti sono commercializzati con doppia, tripla pelle sintetica, talvolta addirittura privati della loro buccia naturale e confezionati per facilitarne il consumo", scrivono i designer nella presentazione di queste contemporanee nature morte definite dagli stessi " A zombie life. A wrapped life".

(Immagini di copertina) Still Life with figs (!722) di Egidio Melendez 


Melon and cucumber (1602) di Sanchez Cotàn de Cotan

Still life by Quatre Caps


 Fruit basket with apples and grapes (1879) Claude Monet



 Basket of fruit (1599) di Caravaggio

Le poetiche nature morte del passato, sono oggi un tripudio di scatole e involucri in plastica arrivate sul set fotografico direttamente dagli scaffali del supermercato. Così perfetti fichi racchiusi in cestini di plastica, arance nude e mele ridotte in purea, in barattoli trasparenti, meloni vestiti di rete, cavoli avvolti in pellicola trasparente e limoni trasformati in bottigliette contenente unicamente il succo, prendono il posto degli ortaggi e della frutta fresca, bella nella loro naturale imperfezione dipinta sapientemente dai grandi pittori.


Silver, wine, jug, ham and fruit (1660) di Abraham Van Beyeren

Questa serie fotografica mette in evidenzia l'assurdità del packaging alimentare e come commentato dai designer di Quatre Caps "suggeriscono una riflessione sulla direzione che la società dei consumi ha intrapreso, e sulla mancanza di rispetto per le risorse naturali che pieghiamo a nostro piacimento in virtù di un concetto sbagliato di progresso".


Quattro: l'orto giardino intelligente (e alla moda) per la coltivazione di piante curative



Kigarden progetta un innovativo orto giardino intelligente, Quattro, per coltivare e raccogliere le migliori piante curative che la natura possa offrire, per il benessere personale e la bellezza.

Nella nostra cultura frenetica e incentrata sull'uomo, ci siamo allontanati sempre di più dalla natura, spesso, troppo spesso, non rispettandola e dimenticandoci ciò che può offrirci. Dobbiamo cambiare,  tornare a prendercene cura, a connetterci con essa e riscoprire tutto il bello e buono che può offrirci, per i nostri corpi e le nostre menti. 

Attraverso questo smart garden, un oggetto che integra un design raffinato dai colori moda, materiali ricercati rispettosi dell'ambiente e le più recenti tecnologie green da interni, Kigarden ridefinisce l'interazione tra l'essere umano e il potere curativo delle piante. Chiunque, anche chi non ha il pollice verde, potrà sperimentare una nuova relazione con la forza vitale delle erbe e delle piante.


Un giardino officinale, che reinterpreta il concetto dell'hortus conclusus medievale in chiave moderna, che in modo semplice, attuale e coinvolgente farà riscoprire gli antichi saperi curativi delle piante.

Kigarden fornisce tecnologia, il materiale per la semina e il supporto per creare un piccolo giardino nel quale è possibile coltivare piante ricche di molecole bioattive e senza alcuna contaminazione da pesticidi.





Per il sistema di irrigazione è stata adottata una tecnologia antica, l'Olla, ampiamente utilizzata dai Romani. Il materiale microporoso dei vasetti non smaltati guida il liquido dalla base sottostante verso il suolo e le radici. Ciò permette di avere un sistema automatizzato con umidità perfetta per il suolo e una riduzione del consumi di acqua.





Quattro, si accompagna di kit con sementi biologiche, non trattati, senza semi ibridi o senza OGM, di piante dall'elevato potere fisioterapico, capaci di contrastare lo stress psicofisico, ritrovare la linea e combattere l'invecchiamento cellulare attraverso un'azione antiossidante, provenienti da diverse culture curative: l'antica tradizione europea, l'ayurvedico indiano, la medicina tradizionale cinese e l'erboristeria nordamericana nativa. Nel kit è compreso del terriccio organico, biologico, privo di pesticidi.



In questi giorni, Kigarden ha lanciato la campagna di crowfunding per lo smart garden Quattro, con la possibilità di preordinare uno o più giardini officinali: link QUI

Quattro, sarà disponibile in molteplici versioni, tutte personalizzabili:
Base e vasetti in ceramica: antracite, terracotta e bianco.


Lampada (Led specifico per l'indoor farming) in alluminio: ciano, grigio chiaro, corallo, verde pastello, nero caviale, bianco, ambra arancione.

Kit tematici: 

Antiox - le erbe di questo kit contengono un ampio spettro di ingredienti sinergici in grado di supportare i bisogni antiossidanti del corpo.

No stress - le erbe di questo kit saranno fonte di energia. Un'aiuto per la memoria e la concentrazione.


Slim - le erbe di questo kit saranno l'aiuto naturale per un corpo perfetto tutto l'anno.


Aromaki - le erbe di questo kit sono un concentrato di energia

Foto copertina: Quattro by Kigarden - Prada s/s 2019 - Color of the year 2019 Pantone 16-1546 - Collage by L'orto di Michelle