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Melon-mania: il ritorno (inaspettato) del frutto più cool dell’estate 2025

Chi l’avrebbe mai detto? Il melone – sì, proprio lui, il protagonista delle nostre cene d’estate con prosciutto crudo e un calice di bianco ghiacciato – è ufficialmente l’icona food & fashion dell’estate 2025.

Non parliamo solo di un revival nostalgico, ma di una vera e propria rivoluzione estetico-culinaria che sta conquistando ristoranti, cocktail bar e feed Instagram da Tokyo a Parigi passando per Milano.

Chef visionari e mixologist d’avanguardia lo hanno riscoperto come ingrediente camaleontico in una veste completamente nuova: grigliato e glassato, protagonista di zuppe fredde speziate, oppure trasformato in granite, ceviche vegetali con lime e fiori eduli, cocktail couture con basilico e acqua di cocco, o insalate freschissime con feta, pistacchi e menta. Piatti che sembrano usciti da un editoriale di Dazed o Numero.

Dolce, ma mai banale. Fresco, con una nota floreale e un retrogusto quasi “minerale” che lo rende sofisticato e assolutamente versatile. Non c’è solo il classico cantalupo: il trend premia varietà rare e ricercate, come il Charentais francese, compatto e aromaticissimo, o il gialletto italiano, con la sua polpa succosa e vibrante come un tramonto sul Mediterraneo.

E poi c’è il lato green & chic: ogni parte del melone viene oggi valorizzata. Le bucce? Chips croccanti, elementi decorativi o materia prima per fermentazioni creative. L’upcycling si fa fruttato – e super fotogenico.

Esteticamente? È una gioia per gli occhi. Le sue sfumature – dall’arancio intenso al pesca rosato – lo rendono perfetto per i social feed. TikTok e Pinterest sono invasi da immagini di melon boards, mocktail traslucidi e insalate minimal che sembrano still-life scattate da Juergen Teller.

Il melone è entrato nel linguaggio visivo della cucina fashion: quella dove il cibo non si mangia solo, si indossa, si racconta, si posta. 

                                                       Icerberg                                               Jennifer Chong 
                                                      
                                                                                                                               Dries van Noten

E la moda? Arancio melone ovunque. Non è un caso se Pantone ha dichiarato che: il colore melone maturo - quel mix tra albicocca, corallo e sorbetto tropicale - sarà la tonalità cult dell'estate 2025.

                                                         Prada                                                Alberta Ferretti

Lo abbiamo visto in passerella, tra satin e chiffon, ma anche nei beauty look glossy e nelle nail art effetto jelly. Un arancio-vitamina che richiama la vitalità, la leggerezza e quell’eleganza disinvolta. Quella tipica dell'estate italiana, quando tutto si fa più leggero, caldo, bello.

Bottega Veneta

Il melone non è più solo un frutto. È un mood. È una dichiarazione estetica. È il simbolo di un'estate in cui vogliamo brillare, ma con gusto.

E allora che melon-mania sia!


Rainbow grapes


Divenute molto popolari sul web, in particolar modo su Instagram, le foto della varietà "uva arcobaleno" hanno suscitato molta curiosità, fascino e allo stesso tempo, dubbi e perplessità. 

La domanda che in molti si sono posti, e io tra questi, è: "Ma l'uva arcobaleno esiste davvero"? La risposta è no, anzi si, ma non come varietà.

Si tratta infatti, solo di uve comuni fotografate durante la fase di invaiatura.

 Instagram @ulfablabla

Si tratta infatti, solo di uve comuni fotografate durante la fase di invaiatura.

 Instagram @exornali

Prima della fase di maturazione le uve giovani immature hanno un colore verde molto scuro e una consistenza molto dura in seguito la buccia cambia colore. Le uve bianche virano da un verde scuro a un colore verde giallastro, e diventano sempre più trasparenti. Le uve rosse, invece, virano dal verde al rosso, con una tonalità che dipende dalla varietà di uva. In quella fase è facile trovare grappoli con acini aventi diverse tonalità di colore.

 Instagram @ulfablabla

Poi, con l’aiuto di Photoshop, spesso le immagini vengono modificate in modo così perfetto che diventa difficile dire se il grappolo sia reale o meno.

Quindi coloro che avevano sognato di comprare, mangiare e addirittura coltivare la varietà “Arcobaleno”, dovranno rassegnarsi, ma potranno ammirare la trasformazione naturale dell'uva durante la fase di maturazione, e se affascinati dai suoi splendidi colori potranno sempre comunque indossarli.

Fonte: www.odditycentral.com - www.uvadatavola.com 
Copertina - Foto uva unknown - Collezione s/s2022 Tom Ford

Dolci frutti haute couture

 


FRUTTI - L'arte della pasticceria

Cédric Grolet

L'ippocampo

In questo volume che è come guardare una sfilata di alta moda, lo Chef Pàtissier  Cédric Grolet (classe 1985) nominato Miglior pasticcere del Mondo dal Word 50 best restaurants, il nobel della gastronomia, modella frutti in tromp l'oeil, perfetti e scintillanti, che una volta aperti si rivelano squisiti dolci con un ripieno sorprendente, indimenticabili da guardare come da gustare.

Ciotoli di bergamotto, tartellette di limone nero, eclair di arancia gelsomino, millefoglie di mirtilli rossi, gallette di mandorle e pompon di cocco... un centinaio di ricette dolci, per celebrare 45 frutti diversi, dal limone alla clementina, dalle fragole alla frutta secca in un voluttuoso libro di cucina, che come lo ha definito Food & Wine è "l'apoteosi dell'arte dolciaria". 


Grolet presenta le sue creazioni haute couture a tema frutta, ne spiega le tecniche e rileva la sua illimitata fantasia nei bozzetti che anticipano ogni capolavoro che definirei di vera sartoria.



Frutti, L'arte della pasticceria edito da L'ippocampo, è un capolavoro da contemplare e assaporare, pagina dopo pagina, ricetta dopo ricetta.


video credit L'ippocampo


video e moodboard by L'orto di Michelle
In copertina abiti Oscar de la Renta s/s 2021 - Nel video abiti Givenchy, Valentino, Marni


William Mullan, il fotografo delle mele



Tutto merito di questa mela a forma di fiore (o stella se preferite) se all'improvviso mi sono ritrovato in un insolito frutteto con una Black Oxford in mano,  sotto un albero di Niedzwetzkyana vicino a quello delle Pink Pearl, a fare una chiacchierata con William Mullan, il fotografo delle mele.

William, vive a Brooklyn, New York, lavora come brand manager per Raaka Chocolate, una piccola azienda di Red Hock produttrice di cioccolatini, e da un paio di anni, si è avvicinato alla fotografia grazie a un fotocamera acquistata per esigenze lavorative. Lui esita ancora a definirsi fotografo, anche se ha fatto della fotografia un mezzo essenziale per dare sfogo alla creatività e divulgare la sua passione genuina per le mele, in particolare cultivar rare, spesso rarissime, dai colori insoliti e dalle forme più strane e varie.

Con semplicità e approfondita conoscenza, mostra e racconta la personalità di ogni mela attraverso il suo account Instagram @pomme_queen, dal quale è nato anche il progetto editoriale Odd Apples, un libro fotografico autoprodotto tutto dedicato a questo frutto.

Nel frutteto coltivato tra i profili Instagram, William mi ha raccontato del suo amore per le mele, e ci siamo salutati con una dedica particolare per tutti voi. Nell'intervista qui sotto scoprirete di cosa si tratta. 

(foto di copertina mela Api Etoile ©William Mullan)



 Niedzwetzkyana ©William Mullan


Black Oxford ©William Mullan


Hidden Rose ©William Mullan


Kandil Snap ©William Mullan


 Hidden Rose ©William Mullan 

Esopus Spitzenburg ©William Mullan




Knobbed Russets ©William Mullan


Hidden Rose ©William Mullan

William, da dove nasce il tuo interesse per le mele?
L'amore per questo frutto, perchè di amore si tratta, risale alla mia adolescenza quando vivevo in Inghilterra a Esher, nella contea di Surrey. Durante la stagione delle mele, in un supermercato vicino casa della catena Waitrose, ho avuto modo di ammirare per la prima volta due straordinarie cultivar britanniche: Egremont Russet e Cox Orange Pipin. Ricordo molto bene la mia perplessità di fronte a quella Egremont Russet, una mela dall'aspetto poco invitante decisamente più simile a una patata che a un frutto. Era brutta, ma non mi lasciai scoraggiare, e rassicurato dalla qualità del cibo venduto da Waitrose, ne comprai un paio. Bene, ne rimasi stupito e conquistato. Il suo sapore era esplosivo, complesso e diverso da qualsiasi mela avessi mai assaggiato prima. Il suo gusto mi ricordava l'autunno, con le foglie cadenti, le castagne arrostite e il sidro caldo. 

Come ti è venuta  l'idea di  aprire un account Instagram dedicato a questo frutto?

La risposta è proprio in quella mela Egremont Russet; dopo quel mio primo incontro ho passato ore a leggere informazioni sulle mele. Volevo sapere tutto su di loro, per me era diventata un'ossessione. Assaggiare tutte le mele di cui ero venuto a conoscenza era diventato il mio più grande desiderio. Non avevo i mezzi per farlo, ma da quel momento è iniziata la mia ricerca. Poi, un decennio più tardi, per esigenze lavorative, è arrivata la fotografia. I due mondi si sono incontrati ed ho aperto il mio account Instagram @pomme_queen.

Qual è stata la prima mela che hai fotografato?
La mia prima fotomodella è stata una Pink Pearl. Una mela che trovo abbia un'anima punk. Ricordo di averla fotografata ispirandomi alle immagini del film "Marie Antoinette". Il risultato aveva un aspetto molto post-product, lo stile di quella foto era anacronistico proprio come il film di Sofia Coppola, mi piaceva, così come mi divertiva fotografare mele. Quella foto è stata davvero un punto di partenza.


Dove trovi ispirazione per le tue foto?
Spesso sono i film, le copertine di album musicali, la cultura pop e la tipica fotografia di cibo a ispirarmi. Alcuni dei miei scatti preferiti sono stati ispirati dal film "Marie Antoinette", dalla copertina dell'album "Honey" di Robyn, e quella di "Nightclubbing" di Grace Jones. Comunque, qualsiasi sia la fonte d'ispirazione cerco sempre di trovare un modo molto semplice per evidenziare e caratterizzare la personalità di ogni mela.

Coltivi o acquisti le mele che fotografi?
Le compro!  Molte mi arrivano direttamente dai frutretti dei produttori dopo averle ordinate online, altre le acquisto nei farmers markets che si tengono a New York City.  Molti di questi agricoltori sono generosi con me, e mi regalano i loro frutti, come Gidon Coll, il fondatore di Original Sin Cider che ha un frutteto ricco di cultivar. Sono davvero fortunato a vivere in uno stato in cui esiste una cultura intorno al sidro e alle mele. Detto questo, può essere abbastanza difficile trovare regolarmente varietà di mele interessanti.

Qual è la tua mela preferita e quella dei tuoi desideri ?
Onestamente non sono proprio sicuro quale sia la mia mela preferita. Tante sono ancora le varietà che devo scoprire, assaggiare e fotografare. In attesa di nuove scoperte, posso dire comunque che una delle mie preferite è la mela Niedzwetzkyana, una varietà rarissima, dalla buccia e polpa incredibilmente rossa. Non è sicuramente la più gustosa ma è veramente un piacere per gli occhi. Perfetta per una foto.

La lista dei desideri è lunghissima. Al momento la mela che bramo di avere è la Manzana de Israel, una strana cultivar dalla forma oblunga che ho visto a Lima l'estate scorsa,. Di questa mela ho solo alcune foto nel mio Iphone, ma per lei sto pensando seriamente di fare un nuovo viaggio in Perù.

Alle mele hai dedicato un libro di successo, altri futuri progetti ?
Si! Il libro "Odd Apples" è stato un successo inaspettato. Io e il mio socio, il design Andrea Trabucco-Campos, non pensavamo di vendere rapidamente tutte le copie. L'interesse verso questo frutto è davvero tanto, e sono in molti a chiederci una ristampa del libro. Noi al momento stiamo realmente pensando a una nuova edizione, che vada oltre la precedente, proponendo nuovi concetti, e che possa essere disponibile per un numero maggiore di lettori. Di tutto questo comunque ne riparliamo dopo la prossima stagione di raccolta delle mele.

Il mio blog è dedicato agli aspetti fashinosi dell'orto e dei suoi frutti. Quale mela dedicheresti ai lettori de L'orto di Michelle?
Anche se l'una può sembrare l'opposto dell'altra, direi una mela Pink Pearl o una Black Oxford.
La Pink Pearl è sinuosa e si caratterizza per la polpa di un insolito rosa accesso, decisamente punk. La Black Oxford ha una buccia di un colore viola-nerastro, una tonalità estremamente scura e profonda che ricorda un dipinto di Rothko. Due cultivar che trovo sorprendenti e decisamente chic, perfette da dedicare ai tuoi followers.

Pink Pearl ©William Mullan

Black Oxford ©William Mullan


Raaka ©William Mullan


Mountain Rose ©William Mullan

rosso albicocca







La cartella dei colori si arricchisce di una nuova insolita tonalità: il rosso albicocca. Un colore intenso, brillante, elegante che prende il nome dal frutto completamente rosso, succoso, dal sapore gradevole, dolce ed aromatico, dell'albicocco Rubista, una cultivar autofertile a maturazione precoce, molto produttiva, di origine francese. 





Collezione Valentino - Valentino Couture s/s 2017



Preziose fragole in sottoveste bianca e abito rosa pallido


Questa primavera, abbandonato il classico e vivace rosso, le dolcissime fragole si vestono di un puro e innocente rosa pallido.  

Un cambio d'abito che sembra essere condizionato dalle tendenze moda e dalle tante proposte degli stilisti, che hanno colorato le loro collezioni di quella sfumatura di rosa Pale Dogwood, che Pantone ha inserito nella top ten dei colori per il 2017.

In realtà però, non è cosi. Nessuno si è cambiato d'abito per sentirsi più cool, ma da sempre nel Paese del Sol Levante, ci sono fragole che indossano un romantico vestito rosa pallido a pois rossi su sottoveste bianca.

Si tratta delle fragole della varietà Hatsukoi no kaori (初恋 の 香 り), il cui nome tradotto significa: "Profumo del primo amore" per il loro colore bianco avorio rosato che ricorda quello del rossore della pelle, tipica reazione fisica degli adolescenti innamorati. La polpa di questi piccoli frutti, romantici e innamorati, è completamente bianca, dolce e profumata.

foto fragole via Cookie - collezione s/s 2017 Ermanno Scervino - Monique Ihuillier

via Shizuoka Gourmet

via Shophatgiong

foto fragole via Shizuoka Gourmet
Collezione s/s 2017 Haider Ackermann

via Shopnavi

via Aionline-Japan

via Cookie

credit Sataro Omura via Flickr

Questa varietà di fragola di origine giapponese, è tra le più costose al mondo, tanto che nel Paese del Sol Levante il singolo frutto, confezionato come un prezioso dono, viene regalato in occasione di matrimoni, compleanni e nascite.


meloni in abito a righe





Orizzontali, verticali, dark, pop, classiche, creative, le righe sono le grandi protagoniste ancora una volta della moda per l'estate. Proposte dagli stilisti in mille varianti e colori nessuno sembra proprio resistere dal mettersi in riga, neanche frutta e ortaggi, come l'insolito melone che si aggira tra i filari dell'orto mostrando orgoglioso, direi con vanità tutta maschile, il suo abito a righe naturali.

Vi chiederete: ma chi è costui? Il suo nome è Kajari Melon, viene dal lontano, più precisamente  dalla regione del Punjab (India), e non solo è bello ma anche buono. Il suo originale abito a righe infatti, che tanto lo fa assomigliare a una zucca e che varia di colore con la maturazione da verde ad arancio scuro, nasconde una gustosa e dolce polpa giallo paglierino dal retrogusto di mela.




Melon Kajari photos credits Rareseeds 

Collezione uomo Stella Jean