A Natale la casa si riempie dei profumi e dei colori intensi di sempreverdi e bacche, che apprezzati per le tradizionali composizioni, da secoli alle nostre latitudini fanno da cornice alle serate di festa assieme al crepitare dei camini accesi.
Non tutti sanno però
che molte piante decorative e benaugurali, come l’abete rosso, l’agrifoglio, il
vischio, il pino e il melograno,
utilizzate come alberi di Natale, o ghirlande che adornano porte e finestre, oppure
centri tavola e corone illuminate dalle candele, conservano doti curative ben conosciute dalla farmacopea
e dalla medicina popolare: doti preservate dalla natura nel corso del tempo, assieme
ad alcuni effetti più o meno tossici che le rendono utilizzabili con una certa
cautela in automedicazione.
Un esempio ben noto da sempre agli indiani d’America per le sue proprietà terapeutiche è quello del muschio, dal quale la medicina ha poi estratto la penicillina: molte varietà di muschio che si trovano anche nei nostri presepi tradizionali presentano infatti effetti antisettici, espettoranti ed emollienti.
Ma tra le doti curiose delle piante di Natale vorrei citarvi due esempi su tutti, tralasciando varietà come agrifoglio e vischio, note per presentare un discreto grado di tossicità.
Dopo gli stravizi
delle feste potreste ad esempio riciclare
il vostro albero di Natale come ingrediente principale per un benefico bagno balsamico e tonificante:
è sufficiente una manciata di gemme, foglie o rametti di abete rosso (Picea abies)
o di pino silvestre nell'acqua della
vasca, perché - come i muschi - essi condividano con voi le loro sostanze espettoranti
e leggermente antisettiche delle vie aeree e urinarie, oltre che disinfettanti
cutanee e stimolanti della circolazione sanguigna. Il decotto di abete rosso una volta veniva usato per questi scopi, per
curare i disturbi respiratori e i reumatismi, mentre la resina annegata in abbondante
acqua bollente è ancora ottima sia per le inalazioni
sia per purificare l’aria delle stanze in cui soggiornano persone raffreddate.
È abbastanza recente invece la scoperta che la melagrana, in virtù
del suo contenuto di fitoestrogeni vitamina C e antiossidanti, ha un’azione decisamente
immunostimolante, riequilibrante sul sistema ormonale e,
se agisce sugli sbalzi d’umore della menopausa e combatte l’osteoporosi nelle
donne, il suo succo fresco pare avere un effetto protettivo anche sugli uomini,
in particolare contro le cellule tumorali della prostata. La melagrana depura il sangue ed è un ottimo
toccasana anche per cuore e vasi sanguigni, e per questo è indicata per la
prevenzione le malattie cardiovascolari.
Quindi è con un bel
brindisi di melagrana che vi faccio gli auguri e vi do appuntamento nel 2015!
guest post:
Tiziano Codiferro è un geen designer e garden coach di Firenze: i suoi consigli sulla cura di orti, giardini pensili e spazi verdi assieme ad altre curiosità sul giardinaggio potete leggerli anche qui