Storie semiserie nell'orto_Gli auguri di Elena



Agli ortisti nel campo, agli ortisti nel cuore
Leggere sotto...

tanti auguri dall'Orto
per un sereno Natale e un rigoglioso AnnoNuovo.
E buon corno rosso a tutti.

Livello di rischio: rosso, molto rosso.

Bhut Jolokia
Segnatevi questo nome, stampatevi nella memoria questa minaccia che prolifica silente sulla terra. Il Bhut è come una bomba pronta a esplodere. E non serve mica scuoterlo o schiacciare un bottone per innescarlo, basta solo sfiorarlo, anzi, si dice che anche solo a respirare lì vicino il pericolo di deflagrazione sia elevatissimo.

Il livello di rischio del Bhut è rosso, molto rosso, un rosso rovente, di più, piccante: un signor Wilbur Scoville, non si sa come (possiamo immaginarlo, ne avrà toccato uno…) è riuscito a calcolarlo, si è inventato una scala di misura. Il Bhut si è beccato la tacca più alta del "termometro": 1.001.034 unità di Scoville. Sì, avete letto bene, record mondiale di nocività.

Perciò… non toccate quel peperoncino. Non toccate mai un Bhut e tutta la sua genìa, crudi o cotti. Non avvicinatevi neanche poco.

Quel suo aspetto da prugna essiccata vestita di rosso è una fine strategia di attacco: sembra innocuo (quasi bolso) mentre spenzola dal suo alberello. Sembra sorridervi, come uno qualsiasi dei buoni e bravi ortaggi che popolano l'orto. E magari qualcuno ci casca. Lo accarezza, perfino lo stacca per assaggiarlo. È fatta. L'esplosione è micidiale. Un nanosecondo e la fiamma urticante grattugia lingue e mozza fauci.

Questo subdolo esserino, con un modesto picciuolo, vigliaccamente camuffato da foglioline verdi, è peggio dell'acido picrico, peggio del tritolo.

Camminate via, state alla larga.

Per quanto, se avete in cottura due spaghetti aglio e oglio (olio)… nel caso, si dice che una passata aerea veloce di padella nei pressi di un Bhut raccolga effetti inediti. State attenti, ma non guasterebbe.

Del resto della famiglia pepero-piccante che si può dire: ci sono parenti meno letali, peperini di tacca bassa sulla scala Scoville, che vuoi il colore vuoi la forma, da rossi secchi e cattivi coram populum son diventati rossi turgidi e sensuali. Così tutti giù a mangiarli. Vuoi mai che i pepati risveglino endorfine, vuoi mai che i porporati menino fortuna. Tutti a credere infine che se vale come vale "occhio malocchio prezzemolo e finocchio" è perché, nel recitarlo, si palpeggia il cornino rosso.

Buon corno rosso allora,
al mondo intero.
E che di peperoncini (pure di Bhut)
sia zeppa la festa e l'anno che viene.


Quando?
I Bhut, come il resto delle specie parenti, da noi si possono seminare verso febbraio/marzo e raccogliere (chi ci prova…) in estate/autunno.
Comunque, almeno per i Bhut, meglio girare al largo.

Come?
Lenticchie beneauguranti per l'anno nuovo: ricetta piccante (con un parente del Bhut)
Zuppa di lenticchie al peperoncino

Post per L'orto di Michelle
 di Elena


Foto Collezione Autunno/Inverno 2010-11
DSquared2

1 commento:

  1. Anonimo27.12.10

    queste storie semiserie nell'orto sono davvero originali, brava Elena!!!!!!!!! Gianni

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