Ogni minuto tre milioni di mascherine vengono gettate via, e dal momento che già stiamo vedendo gli effetti devastanti sulla crisi climatica globale, la necessità di ridurre questo tipo di rifiuto, e quindi la dispersione di microplastiche nell'ambiente, non può più essere sottovalutata.
Le mascherine per il viso Marie Bee Bloom, sono realizzate in carta di riso contenente semi di fiori tipici dei campi olandesi (aneto, bocca di leone, petunia, fiordaliso, erba madre...) , ed essendo biodegradabili possono dopo l'uso essere piantate nel terreno e veder germogliare e crescere i fiori, fonte di cibo per le api.
Tutto è pensato perchè sia sostenibile e compostabile, dal logo stampato con inchiostro biodegradabile alla colla in fecola di patate, dai lacci in pura lana di pecora non trattata filata a mano ai ferma orecchie in cartone riciclato dalle scatole per le uova.
L'utilizzo di questi materiali rende tuttavia la mascherina più fragile delle normali usa e getta, come spiega la stessa Marianne de Groot-pons, ricordando che l'accessorio dovrebbe essere maneggiato con cura e attenzione.
Per correttezza come comunicato dall'azienda, questi dispositivi non sono testati per quanto riguarda il loro livello di protezione al covid-19, ma ci assicurano la loro efficacia è uguale a quella delle mascherine in tessuto fatte in casa.