Consociazione di ortaggi: affinità elettive e non

 
Si è visto che nella consociazione di ortaggi alcuni abbinamenti funzionano come attivatori dello sviluppo delle piante, delle dimensioni finali dei loro frutti e persino della qualità degli aromi.
 

 
In questo senso provate ad appaiare ad esempio ravanelli (Raphanus sativus) a crescione, alternati a ravanelli affiancati dal cerfoglio, e noterete alla fine una grande differenza di sapore. Le nozze col cerfoglio sono “hot” e rendono i ravanelli piccanti, mentre la tranquilla relazione col crescione li rende sicuramente più delicati. 

 
La pianta del finocchio (Foeniculum vulgare) è invece incompatibile con molti vegetali importanti dell’orto, perché ha un metabolismo che secerne nel terreno fitotossine tali da ostacolare lo sviluppo di questi ultimi.
Pomodori, patate, cavoli, fagioli e rape se infatti potessero parlare, dichiarerebbero che “emana un pessimo odore” e che la sua presenza è per questo “fortemente indesiderata”.
Viceversa il finocchio potrebbe avere una qualche chance con cicoria, lattuga, indivia, porro, salvia, coi quali dimostra di avere una certa affinità.
 
Il bon-ton della consociazione di ortaggi prescrive anche la convivenza di specie a crescita rapida con vegetali a più lenta maturazione: per questo le insalate da taglio risultano compagne ideali per verdure a sviluppo più moderato come i pomodori, con un abbinamento che dall’orto si riflette anche sulla tavola.
 
Della grande amicizia tra carote e cipolle - che si tutelano a vicenda - e di altre solide relazioni orticole su cui poter contare, parleremo la prossima volta.
 

Tiziano Codiferro è un green designer e garden coach di Firenze: i suoi consigli sulla cura di orti, giardini pensili e spazi verdi assieme ad altre curiosità sul giardinaggio potete leggerli anche qui
 

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