Quattro settimane di massaggi esclusivi, eseguiti da mani giapponesi esperte e pazienti: è questo il rituale segreto che trasforma i cachi della varietà Hachiya in piccole icone gastronomiche. Un trattamento lento, quasi couture, che fa affiorare lo zucchero in superficie fino a creare quella delicata, poetica “fioritura” che li rende un prodotto tipico e amatissimo del Giappone: i celebri dried persimmons.
I cachi secchi massaggiati sono un tesoro della tradizione nipponica, frutti che richiedono una preparazione meticolosa e artigianale. Il risultato? Un gioiello morbido, simile a un confetto naturale: quando li si assaggia la polpa cede con una dolcezza setosa, che ricorda velluto sul palato. Il loro profumo è lieve, quasi rarefatto, un’eco di autunno che invita a rallentare.
Questo rituale si inserisce nella filosofia dello shokunin, la dedizione assoluta verso il proprio mestiere: un gesto ripetuto con precisione, rispetto e gratitudine per la natura. In molte regioni del Giappone questi cachi diventano anche un dono prezioso, quasi un portafortuna stagionale, offerto nelle festività invernali come simbolo di cura e prosperità .
Il processo, in fondo, è anche un piccolo spettacolo estetico. I frutti Hachiya, sodi ma già accesi da un arancio vibrante, sembrano installazioni di design quando vengono pelati e appesi per il picciuolo con spaghi resistenti di 8–10 pollici, sospesi su assi di legno come una composizione minimalista di un editoriale fotografico. Dopo una settimana la polpa inizia ad ammorbidirsi e ha inizio il massaggio quotidiano: un gesto che spinge lo zucchero verso la superficie e lascia emergere quella patina opalescente che li fa somigliare a piccoli oggetti di ceramica smaltata.
Dopo la raccolta, vengono sapientemente pelati e appesi per il picciuolo con uno spago resistente lungo 8–10 pollici, sospesi su sottili assi di legno come in una silenziosa installazione artistica. Dopo una settimana la polpa inizia a cedere, i frutti diventano morbidi e prende avvio il rituale del massaggio quotidiano: un gesto che invita lo zucchero a emergere in superficie, dando vita alla loro iconica patina setosa.



noooooooo, ma sono stupendii!! Io adoro i loti..tra qualche giorno posterò qualche ricettuzza che li prevede..mi sa che è impossibile rifarli a casa, anche perchè come cacchio si massaggiano??http://ilpomodorosso.blogspot.com/
RispondiEliminaMa dai, non ci posso credere! Davvero divertente!
RispondiEliminaQuando l'ho fatto vedere a mio marito, ha detto: "Non massagerò i cachi; non mettertelo in testa!"
"E una grattatina? Noo? Nemmeno piccola?"
Hehehe, cachi massaggati!
LOL
Qui non si finisce mai di imparare, davvero fantastici!
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