Nell’orto concettuale di Loewe, i pomodori non si colgono: si reinterpretano.
Sotto la visione coltivata di Jonathan Anderson — ormai ex direttore creativo — maturano come oggetti del desiderio: rossi, scultorei, sfrontatamente eleganti. Si trasformano in charm da indossare come talismani, borse che sanno di sole e texture vegetale, cappelli che evocano l’estetica rurale filtrata attraverso l’arte contemporanea.
E poi c’è quell’aroma unico, verde e misterioso: il profumo delle foglie di pomodoro, appena prima del frutto. Una promessa sospesa. Ora racchiusa in candele, saponi, lozioni, per portare sulla pelle l’essenza di una natura che ancora non ha detto tutto.
Loewe abbraccia la bellezza semplice e struggente della "tomato girl", un’estetica sospesa tra anni ’60 e TikTok, tra il desiderio di un’estate senza fine e il ricordo di una costa mediterranea mai vista, ma sempre sognata.
Una ragazza con la pelle baciata dal sole, un libro tra le mani, una borsa a forma di pomodoro. Il rosso diventa simbolo di lentezza, sensualità fresca, moda che nasce dalla terra.
Il pomodoro, non è solo un frutto. È una poesia da portare con sé. Perché l’iconico, a volte, nasce dove meno te lo aspetti. Nel cuore rosso di un pomodoro.